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22 Marzo 2024

Un’Europa più verde: Efficienza Energetica degli Edifici

Un’Europa più verde: Efficienza Energetica degli Edifici

Il Parlamento Europeo ha compiuto un passo significativo verso un futuro più sostenibile, approvando la Direttiva “Energy Performance of Buildings Directive” volta a migliorare l’efficienza energetica degli edifici in tutta l’Unione Europea. 

L’obiettivo primario è ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e il consumo energetico nel settore edilizio entro il 2030, con l’ambizioso traguardo della neutralità climatica entro il 2050. La proposta, che ha ottenuto un ampio sostegno parlamentare, prevede una serie di misure chiave volte a ristrutturare il panorama energetico degli edifici europei.

Obiettivi Ambiziosi:

Una delle disposizioni più significative è l’introduzione di requisiti minimi di prestazione energetica per tutti i nuovi edifici e quelli soggetti a ristrutturazioni significative. Si stabilisce che tutti i nuovi edifici dovranno raggiungere lo standard di energia quasi zero, con una transizione verso emissioni zero entro il 2028.

Questo ambizioso obiettivo mira a trasformare radicalmente il modo in cui vengono progettati e costruiti gli edifici in Europa, ponendo l’accento sull’efficienza energetica e sull’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

Inoltre, gli Stati membri sono chiamati a sviluppare piani nazionali di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica degli edifici esistenti. Questi piani dovranno stabilire obiettivi specifici di riduzione del consumo energetico e delle emissioni di gas serra entro il 2030 e il 2035, fornendo una roadmap chiara per la trasformazione del patrimonio edilizio europeo.

Passaporto di Ristrutturazione e Certificazione Energetica:

Un’altra novità è l’introduzione del passaporto di ristrutturazione, un documento digitale che fornisce una tabella di marcia dettagliata per le ristrutturazioni degli edifici. Questo documento, redatto da esperti qualificati o certificati, evidenzia le fasi e i benefici attesi in termini di risparmio energetico e riduzione delle emissioni di gas serra nel corso del ciclo di vita dell’edificio. Sebbene la decisione sull’obbligatorietà di questo passaporto spetti agli Stati membri, esso rappresenta un importante strumento per guidare e monitorare le attività di ristrutturazione energetica in tutta Europa.

Inoltre, è stato approvato un nuovo Attestato di Prestazione Energetica (APE) che fornirà informazioni dettagliate sulle prestazioni energetiche degli edifici. Questo certificato, emesso in formato digitale per gli edifici nuovi o ristrutturati e per gli edifici pubblici esistenti, includerà le prestazioni energetiche dell’edificio in kWh/(m2.a), la classe di prestazione energetica da A a G e le raccomandazioni per il miglioramento delle prestazioni energetiche, se necessario.

Addio ai Combustibili Fossili:

Il progetto impone la cessazione progressiva degli impianti di riscaldamento alimentati a combustibili fossili entro il 2040, offrendo incentivi per l’adozione di fonti energetiche rinnovabili come i pannelli solari.

Questa decisione rappresenta una svolta importante nella lotta contro il cambiamento climatico, ponendo fine alla dipendenza dagli combustibili fossili e promuovendo l’adozione di tecnologie più pulite ed efficienti.

Inoltre, è stato stabilito che tutti i nuovi edifici dovranno avere zero emissioni “in loco” di combustibili fossili a partire dal 2028 per gli edifici pubblici e dal 2030 per tutti gli altri. Questo obiettivo ambizioso contribuirà a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra nel settore edilizio, facendo un passo importante verso la neutralità climatica.

Flessibilità e Deroghe:

La nuova normativa include una serie di deroghe per categorie specifiche di edifici, come i monumenti storici, le seconde case e gli edifici religiosi. Gli Stati membri avranno la possibilità di richiedere deroghe per specifiche categorie di edifici residenziali, motivando tale richiesta con ragioni di fattibilità tecnica ed economica.

Questa flessibilità è stata introdotta per consentire una transizione graduale e sostenibile verso un settore edilizio più efficiente dal punto di vista energetico.

In definitiva, le nuove direttive europee rappresentano un importante passo avanti verso un’Europa più sostenibile e a basso consumo energetico, ponendo le basi per una trasformazione completa del settore edilizio verso la neutralità climatica. Con l’adozione di misure ambiziose e innovative, l’UE si conferma leader nella lotta contro il cambiamento climatico, offrendo un esempio positivo per il resto del mondo.

Regimi di Sostegno e Nuovi Bonus:

Come anticipato, la direttiva impone agli Stati membri di includere nei loro piani nazionali di ristrutturazione regimi di sostegno per agevolare l’accesso alle sovvenzioni e ai finanziamenti, introducendo così nuovi bonus. Questi regimi dovrebbero essere progettati per essere neutrali dal punto di vista dei costi, con l’obiettivo di facilitare il processo di ristrutturazione per i proprietari di immobili.

Sanzioni e Contestazioni:

Attualmente, la direttiva non prevede sanzioni specifiche in caso di mancata ristrutturazione degli immobili secondo le sue disposizioni. Tuttavia, i singoli governi nazionali hanno il potere di introdurre delle sanzioni, se lo ritengono opportuno.

È probabile che questa mancanza di disposizioni sanzionatorie sia oggetto di contestazioni e discussioni nei vari paesi membri.

Effetti sui proprietari di immobili

La direttiva avrà un impatto significativo sui proprietari di immobili in tutta Europa, ma soprattutto in paesi come l’Italia.

I proprietari saranno obbligati a migliorare l’efficienza energetica dei loro edifici, il che comporterà investimenti significativi in ristrutturazioni e miglioramenti infrastrutturali.

In Italia, in particolare, vi è preoccupazione per i costi di adeguamento, considerando il patrimonio immobiliare più vecchio e meno efficiente dal punto di vista energetico rispetto ad altri paesi europei. I proprietari italiani potrebbero trovarsi in difficoltà a fronteggiare i costi di ristrutturazione necessari per conformarsi alla direttiva.

Conclusioni

La direttiva “case green” dell’Unione Europea rappresenta un importante passo avanti nella lotta al cambiamento climatico e nell’adozione di pratiche sostenibili nel settore edilizio. Tuttavia, presenta sfide significative per i proprietari di immobili, soprattutto in paesi con un patrimonio immobiliare più datato. È essenziale che gli Stati membri adottino politiche e regolamentazioni che facilitino il processo di ristrutturazione e riducano i costi per i proprietari, garantendo nel contempo il raggiungimento degli obiettivi ambientali prefissati dall’UE.

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