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13 Settembre 2024
Nuovi CAM per le infrastrutture stradali
Con Decreto Ministeriale del 5 agosto 2024 sono stati approvati i nuovi CAM per gli “affidamenti relativi ai servizi di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali (CAM Strade)”. Pubblicati in G.U. Serie Generale n. 197 del 23/08/2024, entreranno in vigore entro 120 giorni a decorrere da tale data e, quindi, a partire dal 21/12/2024.
Il documento pubblicato fornisce indicazioni utili alle Stazioni Appaltanti e stabilisce i Criteri Ambientali Minimi da applicarsi a tutti i contratti di appalto e alle concessioni aventi per oggetto l’esecuzione di lavori e la prestazione di servizi di progettazione di infrastrutture, includendo interventi di costruzione, manutenzione e adeguamento.
L’applicazione di tali criteri è obbligatoria, ai sensi dell’articolo 57 comma 2 del D. Lgs. N. 36/2023 e, qualora risultino più restrittivi, si intendono fatti salvi i vincoli e le tutele, i piani, le norme e i regolamenti con riferimento, ad esempio, ai vincoli relativi ai beni culturali, paesaggistici, idrogeologici ed aree protette.
I Criteri Ambientali Minimi introdotti per questa tipologia di servizi mirano a ridurre gli impatti ambientali generati dai lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali, al fine di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e in un’ottica di economica circolare, in linea con quanto previsto nei documenti di indirizzo dell’Unione Europea, tra cui la comunicazione COM (2020) 98 “Un nuovo piano di azione per l’economica circolare. Per un’Europa più pulita e più competitiva”.
Mediante l’applicazione dei nuovi CAM, le Stazioni Appaltanti sono incentivate a considerare la progettazione secondo un approccio “Life Cycle Assesment” (LCA), partendo già dalla fase di progettazione e dotandosi anche di esperti per la predisposizione e valutazione della documentazione necessaria.
I nuovi CAM rappresentano anche uno strumento indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, con riferimento soprattutto all’obiettivo 9 “Imprese, Innovazione e Infrastrutture”, all’obiettivo 11 “Città e comunità sostenibili” e all’obiettivo 12 “Consumo e produzione responsabili”.
Il documento pubblicato elenca, distinguendo tra affidamento del servizio di progettazione di infrastrutture stradali e affidamento dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento di infrastrutture stradali, le specifiche tecniche, le clausole contrattuali e i criteri premianti che devono essere applicati nelle procedure di gara.
Con riferimento al servizio di progettazione di infrastrutture stradali, tra le clausole contrattuali è prevista, in capo al progettista aggiudicatario, l’elaborazione di una “Relazione CAM”, redatta in forma preliminare fin dal progetto di fattibilità tecnico economica, nella quale saranno elencati, per ogni criterio ambientale previsto, le scelte progettuali che ne garantiscono l’implementazione, compresi il dettaglio dei materiali e dei prodotti che saranno utilizzati e la tipologia dei mezzi di prova necessari per la verifica.
Le specifiche tecniche indicate nel documento fanno riferimento all’intero ciclo di vita dell’opera, dalla sostenibilità ambientale, ai prodotti da costruzione, con specifiche tecniche dedicate anche al cantiere. Tra i criteri premianti sono state previste le competenze del progettista e del direttore dei lavori, la valutazione dei rischi non finanziari o ESG e la mitigazione della congestione del traffico in fase di cantiere.
Con riferimento ai lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture, tra le clausole contrattuali, oltre alla Relazione CAM, sono previste clausole per la gestione dell’impianto produttivo e per il personale di cantiere, oltre che per i materiali impiegati, tra cui grassi e oli lubrificanti.
Tra i criteri premianti, il documento prevede i sistemi di gestione ambientali e studi LCA, la valutazione dei rischi non finanziari o ESG, materiali e prodotti da costruzione ed etichettature ambientali.
Infine, i nuovi CAM, promuovendo un approccio che considera l’intero ciclo di vita delle infrastrutture stradali e premiando la valutazione dei rischi non finanziari o ESG, sono perfettamente in linea con le ultime tendenze europee in materia di sostenibilità delle imprese, tra cui la Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) e la Direttiva CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive) che mirano a limitare l’impatto delle aziende lungo l’intera catena di fornitura.
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