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05 Maggio 2023

L’art. 30 nel nuovo Codice Appalti – L’utilizzo dell’IA nelle procedure di appalto

L’art. 30 nel nuovo Codice Appalti – L’utilizzo dell’IA nelle procedure di appalto

Il Decreto Legislativo 36/2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 marzo 2023, contiene una nuova disposizione che riguarda l’utilizzo di procedure automatizzate nei contratti pubblici.

Questa disciplina rappresenta una grande novità per l’ordinamento italiano in quanto per la prima volta sono stati individuati i principi da rispettare in caso di utilizzo di soluzioni tecnologiche, come l’intelligenza artificiale e le tecnologie di registri distribuiti.

Secondo la disposizione, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti dovrebbero automatizzare le proprie attività per migliorare l’efficienza, utilizzando soluzioni tecnologiche. Nel processo di acquisto o sviluppo di queste soluzioni, è richiesto che sia garantita la disponibilità del codice sorgente, della documentazione e di ogni altro elemento utile a comprenderne le logiche di funzionamento. Inoltre, gli atti di indizione delle gare devono contenere clausole volte ad assicurare le prestazioni di assistenza e manutenzione necessarie alla correzione degli errori e degli effetti indesiderati derivanti dall’automazione.

In caso di decisioni assunte mediante automazione, devono essere rispettati i principi di conoscibilità e comprensibilità, non esclusività della decisione algoritmica e non discriminazione algoritmica. È inoltre richiesto che siano adottate misure tecniche e organizzative per garantire che siano rettificati i fattori che comportano inesattezze dei dati, minimizzando il rischio di errori e impedendo effetti discriminatori.

Le soluzioni tecnologiche adottate dalle stazioni appaltanti devono essere pubblicate sul sito istituzionale nella sezione “Amministrazione trasparente”.

La disposizione è volta a disciplinare il futuro nell’ambito delle procedure di gara, poiché, al momento, sono utilizzati principalmente algoritmi non di apprendimento, ma la disponibilità di grandi quantità di dati potrebbe consentire l’addestramento di algoritmi di apprendimento da applicare alle procedure di gara più complesse.

L’articolo 30 rappresenta un tassello importante che si aggiunge al tema dell’utilizzo degli algoritmi e dei sistemi di intelligenza artificiale nell’ambito di tutta l’attività amministrativa, già considerati con la modifica dell’articolo 3-bis della Legge 7 agosto 1990, n. 241. Tale legge prevede la regola generale dell’utilizzo di strumenti informatici e telematici da parte delle pubbliche amministrazioni per conseguire maggiore efficienza nella loro attività e nei rapporti con i privati.

La disposizione si basa sui principi affermati in ambito europeo sull’utilizzo di soluzioni di intelligenza artificiale, nonché quelli enunciati dai giudici amministrativi. In sintesi, l’articolo 30 si propone di disciplinare l’utilizzo delle soluzioni tecnologiche per garantire la trasparenza, l’efficienza e la non discriminazione.

Tutti i soggetti coinvolti nell’attività relativa al ciclo di vita dei contratti devono accreditarsi alla piattaforma e sviluppare le interfacce applicative e rendere disponibili le proprie basi dati. Inoltre, i contratti pubblici non potranno più essere in formato pdf ma dovranno essere leggibili “machine to machine”

L’ecosistema nazionale di e-procurement, costituito dalle piattaforme e dai servizi digitali, sarà interoperabile con tutte le banche dati utili per le procedure di gara e con il fascicolo virtuale dell’operatore economico. La Banca dati nazionale dei contratti pubblici di Anac sarà l’infrastruttura portante del sistema. La digitalizzazione dei contratti pubblici rappresenta una vera transizione digitale e una grande sfida per il sistema economico-sociale del Paese.

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