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08 Settembre 2023

Il Piano d’Azione Nazionale GPP

Il Piano d’Azione Nazionale GPP

Nella Gazzetta Ufficiale n. 193 del 19 agosto 2023 è stato pubblicato il decreto del MASE di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, circa il “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione”, ovvero il Piano Nazionale d’Azione sul Green Public Procurement (PAN GPP).

Con il GPP, che rappresenta il sistema di acquisti di prodotti e servizi ambientalmente preferibili, la Pubblica Amministrazione (PA) diventa protagonista di una strategia di sviluppo sostenibile. 

Grazie al GPP, le PA possono influenzare il mercato, le imprese, i prodotti e i servizi, favorendo in generale la diffusione dell’innovazione tecnologica ed in particolare il raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale. 

L’applicazione di una politica di GPP come quella indicata nel Piano d’Azione Nazionale (PAN), è l’occasione per operare una razionalizzazione dei consumi ed una loro migliore contabilizzazione.

Il nuovo Piano va interpretato anche alla luce dell’art. 57, comma 2, del d.lgs. n. 36/2023, per effetto del quale sono riconfermate obbligatorie, nella documentazione progettuale e di gara, tutte le specifiche tecniche e le clausole contrattuali dei criteri ambientali minimi (CAM).

Con il decreto, infatti, vengono aggiornati e revisionati gli attuali CAM, anche al fine di integrare nuove categorie di forniture, servizi e lavori nella strategia degli appalti pubblici sostenibili.

Il Piano d’azione è strumento strategico per l’attuazione di quanto previsto nella Strategia sviluppo sostenibile e dall’agenda 2030 dell’ONU in merito prioritariamente all’obiettivo 12 (produzione e consumo sostenibile), degli obiettivi della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare adottata con D.M. 24 giugno 2022, nonché dei piani e delle strategie che approcciano le politiche volte a promuovere obiettivi di sostenibilità ambientale.

Tutte le autorità pubbliche, infatti, devono dare l’esempio, assicurandosi che i loro appalti si basino su criteri ecologici e sociali. I principali obiettivi del Piano d’azione sono:

  1. la mitigazione dei cambiamenti climatici, ovvero la riduzione delle emissioni di gas serra (GHG) mediante: la promozione dei modelli di economia circolare; l’aumento dell’efficienza energetica di prodotti e servizi; riduzione dell’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili o emissive; la razionalizzazione dei consumi e degli acquisti. 
  2. promuovere la transizione verso un modello di economia circolare e quindi cambiando il paradigma da una economia lineare ad una circolare, con il riciclo e/o il riutilizzo delle materie prime; 
  3. prevenzione e riduzione dell’inquinamento (dell’aria, dell’acqua e del suolo). 

Il PAN GPP fornisce un quadro generale sul Green Public Procurement, definisce degli obiettivi nazionali, identifica le categorie di beni, servizi e lavori di intervento prioritarie per gli impatti ambientali e i volumi di spesa sulle quali definire i  CAM.

Detta inoltre specifiche prescrizioni per gli enti pubblici, che sono chiamati a:

  • effettuare un’analisi dei propri fabbisogni con l’obiettivo di razionalizzare i consumi e favorire il decoupling (la dissociazione tra sviluppo economico e degrado ambientale);
  • identificare le funzioni competenti per l’attuazione del GPP coinvolte nel processo d’acquisto;
  • redigere uno specifico programma interno per implementare le azioni in ambito GPP.

Nel PAN GPP troviamo, dunque, degli strumenti tecnici per gli acquisti verdi negli appalti consistenti nei CAM.

I CAM, adottati con decreto ministeriale, sono dei requisiti di tipo sociale, ambientale ed economico, volti a indirizzare le scelte della PA, premiando quei prodotti e servizi a più elevato valore di sostenibilità sotto il profilo ambientale e lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato. 

I criteri mirano a raggiungere un buon equilibrio tra prestazioni ambientali, considerazioni sui costi e disponibilità del mercato. Tenendo in considerazione la distinzione fra criteri base e criteri premianti, le amministrazioni aggiudicatrici possono scegliere, in base alle loro esigenze e al livello di ambizione, di includere tutti o solo determinati requisiti nei loro documenti, rendendo così modulabili i criteri stessi. 

Sono detti minimi in quanto sono considerati gli elementi di base che dovrebbero caratterizzare le procedure di acquisto preferibili da un punto di vista ambientale. La loro implementazione garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia efficace non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma anche al fine di promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili e circolari.

 

Il PAN GPP prevede infine un monitoraggio annuale per verificarne l’applicazione, con relativa analisi dei benefici ambientali ottenuti e delle azioni di formazione e divulgazione da svolgere sul territorio nazionale.

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