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17 Giugno 2022
Gas e nucleare “non sono da ritenersi utili alla transizione green”
Il verdetto delle Commissioni Ambiente e per i Problemi Economici e Monetari dell’UE
La Commissione Ue, tramite la pubblicazione di una proposta di atto delegato di “tassonomia energetica”, rendeva noto nel gennaio 2022 di voler considerare il gas comunitario e l’energia nucleare come utili fonti energetiche alla transizione green e al perseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050.
L’atto delegato della Commissione Europea è stato elaborato dopo quasi due anni di intense discussioni interne all’UE, vedendo divisioni tra gli stati membri (ad es. Francia, Belgio e Germania) e tra i legislatori europei. E ciò, in quanto non tutte le parti interessate ritenevano legittimo ricomprendere gas e nucleare nell’elenco delle attività sostenibili della tassonomia verde.
Un gruppo di 16 parlamentari dell’Unione Europea aveva lanciato una risoluzione contro l’atto delegato della Commissione, affermando che gas e nucleare non possono essere considerati sostenibili in base alla normativa UE sulla tassonomia, poiché causerebbero confusione tra gli investitori.
Uno dei firmatari della risoluzione, l’ecologista Bas Eickhout ha evidenziato come: “la Commissione europea ha violato lo spirito e la lettera della legge etichettando come sostenibili fonti energetiche altamente controverse e inquinanti”. Tra l’altro nella risoluzione viene lamentato come non sia stato consentito un tempo congruo e adeguato ai legislatori dell‘UE per fornire commenti alla proposta della Commissione.
Nonostante lo scarso numero di firmatari della risoluzione, la Commissione per i Problemi Economici e Monetari con la Commissione Ambiente del Parlamento europeo hanno rimesso in discussione la proposta di tassonomia verde presentata dalla Commissione nel gennaio del 2022.
Infatti, il 14 giugno 2022 con 76 voti a favore e 62 voti contrari (4 gli astenuti), le due commissioni Ambiente ed Economia dell’UE hanno bocciato la proposta di tassonomia della Commissione, con la quale vengono definite, a livello europeo, le attività economiche considerate sostenibili dal punto di vista ambientale e climatico.
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Per il momento, dunque, l’atto delegato si trova in una fase di stallo, poiché potrebbe essere ancora approvato dal Parlamento o potrebbe essere chiesto il ritiro o la modifica della proposta.
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Difatti, nel mese di luglio 2022 il Parlamento dell’UE si riunirà nella seduta plenaria per votare l’atto delegato in questione.
Se il Parlamento non dovesse respingere l’atto delegato, quest’ultimo entrerà in vigore con la tassonomia proposta dalla Commissione avente all’interno la qualificazione del gas e dell’energia nucleare come attività sostenibili anche ai fini di investimenti privati e non solo statali o europei.
Al contrario, se la metà dei 705 parlamentari si opporrà all’atto delegato della Commissione, quest’ultima dovrà tenere in considerazione quanto sarà espresso con il voto di luglio 2022 in termini di modifica o di cancellazione dell’atto delegato. Con l’effetto che gli investimenti nel gas e nel nucleare non saranno considerate attività sostenibili anche ai fini ESG – Environmental, social, and corporate governance.
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