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08 Marzo 2024
Direttiva Europea per la Due Diligence: la strada in salita verso l’approvazione
Non è semplice la strada per l’approvazione finale della Direttiva Europea per la due diligence (Corporate Sustainability Due Diligence – CSDD).
Dopo l’avvio dei lavori, nel febbraio 2022, il testo, approvato ad aprile 2023 dalla Commissione Giuridica del Parlamento Europeo (JURI) e sostenuto anche da Commissione, Consiglio e Parlamento, è stato recentemente bloccato dagli Stati membri, che ne hanno rimandato l’approvazione.
Il mancato raggiungimento della maggioranza qualificata necessaria per l’approvazione è principalmente dovuto ai grandi stati membri, tra i quali la Germania e l’Italia.
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Ma cosa prevede nel dettaglio la Direttiva europea sulla due diligence?
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La Direttiva mira a prevenire e mitigare gli impatti delle aziende lungo l’intera catena di fornitura tutelando l’ambiente, con norme che non prevedono solo la riduzione dell’inquinamento, ma anche il mantenimento della biodiversità, e rafforzando il rispetto dei diritti umani, considerando vari aspetti tra cui lo sfruttamento dei lavoratori e il lavoro minorile.
La Direttiva introduce il concetto di dovere di diligenza aziendale riguardante la sostenibilità e la responsabilità per le violazioni dei diritti umani e per l’ambiente lungo l’intera catena di fornitura.
Per “dovere di diligenza” si intende l’attività di indagine e informazione finalizzata a fornire dati sugli standard sociali e ambientali applicati sull’intera catena di fornitura per la produzione di beni e l’erogazione di servizi.
La Direttiva si applica a due categorie di società: quelle, attive in tutti i settori, con oltre 500 dipendenti e più di 150 milioni di euro di fatturato, e quelle, operanti in settori ad alto impatto, con più di 250 dipendenti e un fatturato di almeno 40 milioni di euro.
Sono coinvolte sia le aziende con sede nei paesi dell’Unione Europea che le aziende di paesi terzi operanti nei Paesi europei.
Queste società sono tenute a prevenire, identificare e mitigare gli impatti negativi della loro attività sui diritti umani e sull’ambiente lungo l’intera catena di fornitura.
Per ottemperare ai requisiti della Direttiva, le aziende devono impegnarsi a individuare e valutare i potenziali rischi e adottare una serie di misure volte a ridurre il proprio impatto negativo.
Con particolare riferimento all’aspetto ambientale, la Direttiva prevede l’obbligo di adottare e sviluppare piani di transizione climatica compatibili con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi (contenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5° centigradi) e coerenti con le regole della Direttiva sui Bilanci di Sostenibilità delle Imprese (Direttiva CSRD).
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La Direttiva prevede, inoltre, sanzioni e misure di responsabilità civile in caso di violazione degli obblighi previsti o di responsabilità per eventuali danni.
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Tra gli obiettivi della Direttiva ci sono migliori condizioni di vita e lavoro per i lavoratori, investimenti più sostenibili e una maggiore trasparenza sulle modalità di produzione di beni e servizi.
La Direttiva europea per la due diligence è di fondamentale importanza per proteggere i diritti umani in un mondo dove milioni di persone lavorano ancora in condizioni di profondo disagio con salari non adeguati a garantire un livello minimo di sopravvivenza.
L’importanza di questa Direttiva è evidente anche sotto l’aspetto ambientale.
La crescente preoccupazione per i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità rende tassativo ridurre l’impatto delle attività umane sul pianeta. La Direttiva, attraverso la promozione di catene di fornitura sostenibili, può contribuire a questi obiettivi.
Garantire salari equi, condizioni di lavoro sicure, rispetto dei diritti umani, oltre che promuovere l’uso responsabile delle risorse naturali e la protezione degli ecosistemi fragili, lungo l’intera catena di fornitura, non solo è moralmente giusto, ma può anche contribuire a prevenire crisi umanitarie e migliorare la stabilità sociale e politica dei paesi in cui queste pratiche sono più diffuse.
Le catene di fornitura sostenibili non sono solo una tendenza temporanea, ma rappresentano una necessità imprescindibile per le imprese che vogliono prosperare in un mondo sempre più consapevole dei propri impatti sull’ambiente e sulla società.
Investire in una catena di fornitura sostenibile non è solo un atto di responsabilità, ma anche un’opportunità per costruire un futuro migliore per tutti. Per questo è importante che la Direttiva europea per la due diligence raggiunga presto l’approvazione finale.
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