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06 Settembre 2024

CAM EPC: il nuovo Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

CAM EPC: il nuovo Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

Con il Decreto 12 agosto 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 202 del 29 agosto 2024 ed emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è stato adottato un nuovo CAM (Criteri Ambientali Minimi) “per l’affidamento integrato di un contratto a prestazione energetica (EPC) di servizi energetici per i sistemi edifici-impianti (CAM EPC).”

Il Decreto 12 agosto 2024 rappresenta un passo significativo verso la promozione della sostenibilità ambientale e l’efficientamento energetico negli appalti, in relazione alla realizzazione di impianti e di edifici. Così, aggiungendosi agli ulteriori CAM in vigore. 

Difatti, il Decreto rientra nel più ampio quadro del “Piano Nazionale per gli Appalti Verdi e i Criteri di Sostenibilità Energetica e Ambientale” volto a ridurre l’impatto ambientale e gli sprechi energetici nel settore pubblico, per i contratti di prestazione energetica (EPC).

Questo approccio si inserisce nell’ottica più ampia di supportare la transizione ecologica e la riduzione delle emissioni climalteranti, allineando l’Italia alle normative europee che richiedono una crescente attenzione agli aspetti ESG (ambientali, sociali e di governance).

Il CAM entrerà in vigore dal 27 dicembre 2024 e sarà dunque obbligatorio per tutte le procedure di gara relative ai contratti di prestazione energetica (EPC). 

Ogni appalto pubblico che rientrerà in questa categoria dovrà includere nelle specifiche tecniche una descrizione dettagliata del contratto, comprensiva di oggetto, durata, clausole contrattuali e criteri di assegnazione. E ciò, per garantire che il servizio richiesto rispetti appieno i nuovi standard ambientali.

Le nuove norme, infatti, obbligheranno le Stazioni Appaltanti a integrare criteri di sostenibilità nelle procedure di gara, rendendo più rigorosi i requisiti di partecipazione per gli operatori economici.  

A tal proposito, il CAM è suddiviso in due grandi sezioni: la prima dedicata agli affidamenti di contratti di prestazione energetica per il servizio elettrico (EPC-SE) e la seconda per il servizio termico (EPC-ST). Entrambi questi settori sono strategici per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale prefissati dal governo.

All’interno delle sezioni si rinvengono requisiti ambientali minimi – che devono essere rispettati da tutti gli operatori e previsti obbligatoriamente nella documentazione di gara e non attraverso un mero richiamo – e i criteri premianti

I criteri minimi sono suddivisi in tre ambiti principali: 

  • edifici;
  • sistemi tecnici per l’edilizia;
  • impianti elettrici. 

L’adozione di questi criteri mira a raggiungere una significativa riduzione dell’impatto ambientale legato ai consumi energetici degli edifici pubblici e degli impianti associati. 

In particolare, il Ministero punta a incrementare l’efficienza energetica migliorando il processo di trasformazione dell’energia primaria, promuovendo l’uso di energie rinnovabili, e riducendo le emissioni di gas serra e l’impatto ambientale durante tutto il ciclo produttivo.

L’applicazione dei CAM non si limiterà alla semplice installazione di nuove tecnologie, ma includerà anche la gestione energetica integrata, prevedendo l’uso di hardware e software avanzati per monitorare e ottimizzare i consumi energetici in tempo reale. 

I criteri premianti sono volti ad incentivare l’adozione di tecnologie e pratiche più sostenibili rispetto a quelle richieste come standard minimo, nelle specifiche tecniche di gara.

Tra questi criteri, rientrano elementi come il livello di risparmio energetico garantito dal servizio, la capacità di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, l’utilizzo di sistemi avanzati di gestione e monitoraggio dell’energia nonché l’adozione di protocolli di misura e verifica dei risparmi energetici. 

Un altro criterio premiante riguarderà l’adozione della metodologia BIM (Building Information Modeling), consentendo una gestione più efficiente e integrata dei progetti edilizi, migliorando l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale degli interventi.

Le Stazioni Appaltanti dovranno inoltre garantire che gli appalti abbiano come obiettivo la messa a norma degli impianti esistenti, l’efficientamento energetico e il miglioramento degli standard di salubrità dell’aria negli edifici pubblici. L’efficienza energetica non riguarderà solo la riduzione dei consumi, ma anche il miglioramento del comfort e della qualità ambientale interna degli edifici. Aspetti che avranno un impatto diretto sulla salute e sul benessere degli utenti.

Il Decreto prevede anche alcune deroghe alla nuova disciplina. 

In particolare, vi è un’eccezione che permette di non applicare i CAM EPC qualora un professionista esperto nella gestione energetica attesti, previa analisi approfondita, che l’investimento richiesto per conformarsi ai nuovi criteri sarebbe superiore ai benefici energetici ed economici attesi.

Questa deroga rappresenta un meccanismo di flessibilità pensato per evitare che i nuovi obblighi si traducano in costi sproporzionati per le amministrazioni pubbliche, soprattutto nei casi in cui l’efficientamento energetico non risulti economicamente vantaggioso.

I nuovi Criteri Ambientali Minimi entreranno ufficialmente in vigore il 27 dicembre 2024. Questo periodo di tempo consentirà alle Stazioni Appaltanti e agli operatori del settore di adeguarsi ai nuovi requisiti e di prepararsi all’implementazione delle nuove norme. 

L’obiettivo strategico è rendere il settore pubblico un modello di riferimento in termini di trasparenza, efficienza energetica e riduzione dell’impatto ambientale, contribuendo al miglioramento generale delle prestazioni energetiche del Paese. 

Come sopra analizzato Il Decreto CAM EPC introduce nuove regole che ridefiniranno il modo in cui vengono gestiti gli appalti pubblici nel settore energetico, con un forte focus su sostenibilità e innovazione tecnologica. 

Nel corso degli anni sarà possibile verificare se tali nuove regole porteranno ad una riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nel comparto energetico degli edifici pubblici. Ed ancora se il CAM sarà stato capace di stimolare l’adozione di pratiche più avanzate e sostenibili, al fine di rafforzare l’impegno dell’Italia verso la transizione ecologica delineata a livello comunitario. 

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