-
Blog
26 Gennaio 2024
Aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione 2023: Nuove Direttive per la Gestione Trasparente dei Contratti Pubblici
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha da poco emanato la delibera n. 605/2023 contenente l’Aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione, con la quale l’Autorità si concentra in modo specifico sui contratti pubblici. Tale delibera è la normale conseguenza dell’entrata in vigore del nuovo Codice e alle modifiche da quest’ultimo introdotte e che sono diventate operative lo scorso 1° gennaio.
Le nuove direttive contenute nella delibera ANAC si pongono come finalità la modernizzazione e l’efficienza nella gestione dei contratti pubblici e contestualmente di promuovere la trasparenza e di ridurre i rischi corruttivi all’interno delle amministrazioni, garantendo così una migliore governance nel settore degli appalti pubblici.
La delibera diffusa dall’ANAC contiene al proprio interno la riorganizzazione delle misure preventive, analizzate una ad una in relazione allo specifico rischio corruttivo che sono volte a scongiurare.
Tali misure preventive sostituiscono integralmente quelle che erano contenuto all’interno del PNA 2022 e si pongono l’ambizioso obiettivo di avere un impatto più immediato e profondo e di gestire in maniera specifica i rischi che possono presentarsi nell’operatore dell’Amministrazione.
A tal proposito risulta utile ricordare che le Pubbliche Amministrazioni sono tenute a redigere e diffondere il proprio Piano Anticorruzione relativo alle annualità 2024-2026 entro e non oltre il 31 gennaio 2024.
Tale obbligo rientra nell’ambito dell’adozione del PIAO (Piano Integrato di Attività ed Organizzazione), documento unico di programmazione e governance che, dal giugno 2022, assorbe molti dei Piani che finora le Amministrazioni pubbliche erano tenute a predisporre annualmente: performance, fabbisogni del personale, parità di genere, lavoro agile ed, ovviamente, anche anticorruzione.
L’ultimo aggiornamento del PNA prevede un’importante differenziazione per tutte le Pubbliche Amministrazioni e gli Enti pubblici che possiedono all’interno della propria struttura meno di 50 dipendenti: questi soggetti hanno infatti la facoltà di poter riconfermare per il successivo triennio la precedente pianificazione, a patto che nel corso del triennio precedente non siano state evidenziate ed accertate gravi lacune sfociate successivamente in fatti corruttivi o disfunzioni gravi.
L’aggiornamento pubblicato dall’ANAC non si ferma però solo alle linee guida nella stesura dei Piani Anticorruzione delle varie Amministrazioni, ma arriva a toccare anche la disciplina applicabile in tema di trasparenza nei contratti pubblici.
L’ANAC infatti chiarisce quali sono le basi normative su cui affidarsi al fine di rendere conformi le Amministrazioni in tema trasparenza.
Tale chiarimento è apparso necessario, viste le novità introdotte dal nuovo Codice degli Appalti in tema di digitalizzazione. Su tale fronte l’Autorità chiarisce come le delibere diffuse lo scorso anno (in particolare le nn. 261 e 264) e le loro successive modifiche costituiscano ancora il percorso che le Amministrazioni sono tenute a seguire in tema di trasparenza dei Contratti pubblici.
In conclusione, l’Aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione delinea una prospettiva semplificata, chiara e aggiornata per la gestione dei contratti pubblici alla luce dell’entrata in vigore del nuovo Codice, sottolineando l’importanza della trasparenza e della prevenzione nella lotta contro la corruzione nel settore pubblico. Le scadenze stabilite evidenziano l’impegno delle amministrazioni nell’adottare pratiche di buona governance e nell’assicurare la conformità alle nuove disposizioni normative.
Ti è piaciuto questo articolo?