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08 Dicembre 2023

Verifica dei minimi salariali: obbligatoria anche per le procedure al minor prezzo?

Verifica dei minimi salariali: obbligatoria anche per le procedure al minor prezzo?

Il T.A.R. Campania, sez. V, con sentenza n. 6128 del 7 novembre 2023 risponde alla questione se la verifica dei rispetto dei minimi salariali sia obbligatoria anche nelle procedure aggiudicate con il criterio del minor prezzo.

La vicenda ha origine dall’affidamento, mediante richiesta di offerta pubblicata sul MEPA, del servizio biennale di manutenzione arredi da aggiudicarsi con il criterio del minor prezzo.

La ricorrente ha impugnato il provvedimento di aggiudicazione sostenendo la violazione degli articoli 11, 41, 108 e 110 del D. Lgs. n. 36/2023, nonché del Capitolato Tecnico e dell’offerta economica dell’aggiudicataria relativamente alla voce del costo del personale impiegato, avendo la stessa indicato un costo della manodopera tale da non rispettare i minimi salariali fissati dal C.C.N.L. di riferimento.

La ricorrente sostiene, inoltre, che la Stazione Appaltante, anche a fronte di un costo della manodopera più basso di quello stimato dalla stessa, non abbia sottoposto l’offerta dell’aggiudicataria alle opportune verifiche.

Il ricorso è fondato per le ragioni che seguono.

Ai sensi del combinato disposto degli articoli 108, comma 9, e 110 comma 5 lett. d) del D. Lgs. n. 36/2023, al pari di quanto stabilivano gli articoli 95 comma 10 e 97 comma 5 lett. d) del D. Lgs. n. 50/2016, prima dell’aggiudicazione le Stazioni Appaltanti devono verificare che il costo del personale non sia inferiore ai minimi salariali retributivi.

Tale verifica non dà luogo a un sub-procedimento di verifica di anomalia dell’intera offerta, ma mira esclusivamente a controllare il rispetto del salario minimo ed è sempre obbligatoria, anche nei casi di procedura aggiudicata con il criterio del minor prezzo. 

Diversamente, infatti, potrebbe essere compromesso il diritto dei lavoratori alla retribuzione minima, tutelato dall’articolo 36 della Costituzione.

Il giudice di primo grado precisa altresì che l’obbligatoria indicazione dei costi della manodopera in offerta – e la correlativa verifica della loro congruità imposta alla Stazione Appaltante – si impone solo per i dipendenti impiegati stabilmente nella commessa e non anche per le figure professionali impiegate in via indiretta, che operano solo occasionalmente, ovvero in modo trasversale a vari contratti.

Nel caso di specie, come comprovato dalla lettura dei verbali di gara e del provvedimento di aggiudicazione, la verifica dell’adeguatezza del costo del personale alla luce dei minimi retributivi applicabili non è stata effettuata. Pertanto, il provvedimento di aggiudicazione viene annullato e la Stazione Appaltante dovrà rideterminarsi all’esito della verifica, con specifico riferimento al costo reale e diretto del personale destinato all’esecuzione della commessa.

In conclusione, la Stazione Appaltante ha l’obbligo di procedere, prima dell’aggiudicazione, sempre e comunque, a prescindere dalla valutazione di anomalia dell’offerta, alla verifica della congruità del costo della manodopera rispetto ai minimi salariali retributivi.

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