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06 Giugno 2025
Nuove Regole INPS per il Congedo Parentale
La circolare INPS n. 95 del 26 maggio 2025 rappresenta una svolta significativa per i genitori lavoratori dipendenti, in particolare per quanto riguarda l’indennità di congedo parentale.
La circolare attua le novità previste dalla legge di Bilancio 2024, introducendo una misura che estende il periodo indennizzabile all’80% della retribuzione a tre mesi, rispetto ai due previsti in precedenza. Questa misura entra in vigore per i lavoratori che terminano il congedo di maternità o paternità obbligatorio successivamente al 31 dicembre 2024 e fruiscono del congedo parentale a partire dal 1° gennaio 2025.
Secondo quanto precisato dalla circolare, i tre mesi di congedo parentale indennizzati all’80% sono riconosciuti in alternativa tra i genitori, quindi non cumulabili: ciò significa che la misura è destinata a essere ripartita tra madre e padre, in base alle esigenze familiari e lavorative.
La finalità di questo provvedimento è incentivare la condivisione dei compiti di cura e favorire un maggiore coinvolgimento dei padri, contribuendo così a ridurre il divario di genere nel mercato del lavoro.
Un altro punto chiave della circolare è l’estensione del diritto anche ai genitori adottivi o affidatari. In questi casi, l’indennità all’80% per tre mesi può essere fruita entro i sei anni dall’ingresso del minore in famiglia, a condizione che l’ingresso stesso avvenga dopo il 31 dicembre 2024. Questa precisazione garantisce l’equità del trattamento per tutte le tipologie di genitori, comprese le famiglie non biologiche, promuovendo una visione inclusiva della genitorialità.
La circolare include esempi concreti per facilitare la comprensione della normativa da parte degli utenti. Uno degli esempi riguarda una coppia in cui la madre termina il congedo obbligatorio a febbraio 2025, mentre il padre ha già utilizzato due mesi di congedo tra novembre 2024 e gennaio 2025.
In questo scenario, entrambi i mesi già fruiti vengono comunque riconosciuti con indennità all’80%, in quanto la fruizione è avvenuta in concomitanza con la nuova vigenza normativa. Questo dettaglio chiarisce l’efficacia retroattiva del provvedimento, purché siano rispettate le condizioni di decorrenza.
Dal punto di vista tecnico, resta invariata la durata complessiva del congedo parentale, pari a un massimo di dieci mesi tra entrambi i genitori, estendibili a undici se il padre fruisce di almeno tre mesi. Tuttavia, il cambiamento più incisivo è il miglioramento della copertura economica, che ora prevede tre mesi retribuiti all’80%, a fronte del precedente limite di due. Gli altri mesi restano indennizzabili al 30%, in base alla normativa generale.
Occorre inoltre ricordare che il diritto al congedo parentale resta legato alla titolarità di un rapporto di lavoro in essere al momento della fruizione. In caso di cessazione del rapporto, il diritto si interrompe, anche se la domanda era già stata presentata.
Questo vincolo conferma la natura lavoristica del congedo, differenziandolo da altri ammortizzatori sociali.
Nel complesso, la circolare INPS n. 95 del 26 maggio 2025 rappresenta un passo importante nel rafforzamento delle politiche familiari e nel riconoscimento del ruolo genitoriale, portando il sistema italiano ad effettuare un avanzamento verso standard europei di tutela e di parità.
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