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27 Maggio 2022
Le aste elettroniche. Uno strumento di negoziazione poco utilizzato dalle pubbliche Amministrazioni
Le aste elettroniche sono uno strumento di negoziazione dinamico, disciplinate all’art. 56 del Codice degli Appalti.
Tramite le aste, gli operatori economici sono indotti a migliorare le proprie offerte tecniche e/o economiche iniziali rilanciando sull’ultima migliore offerta presentata.
L’asta si chiude quando nessun nuovo rilancio viene presentato.
Nonostante il codice preveda la possibilità di utilizzare le aste elettroniche anche per la componente qualitativa, sembrano del tutto rare le esperienze di asta elettronica su miglioramenti prezzo/qualità.
E’ evidente che, qualora tale tipologia di asta sia utilizzata per la parte qualitativa, questa potrebbe riguardare esclusivamente miglioramenti di offerta tecnica di tipo “tabellare” o “quantitativo”, tenuto conto che nella fase di asta, data la sua rapidità e dinamicità, non vi sarebbe nessuna possibilità di un giudizio discrezionale della commissione valutatrice.
Per quanto riguarda il caso più “classico” di utilizzo delle aste telematiche, vi sono ben più conosciuti esempi di asta elettronica sulla negoziazione della sola componente prezzo. In tal caso gli operatori economici sono chiamati a ribassare l’offerta iniziale presentata per mezzo della piattaforma.
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Alcune caratteristiche essenziali dell’asta elettronica al ribasso sul prezzo
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Innanzitutto va ricordato che l’asta può essere utilizzata per qualunque tipologia di procedura, sia essa soprasoglia o sottosoglia; non è, cioè, vincolata al valore stimato dell’appalto.
In secondo luogo, il codice impone che “Gli appalti di servizi e di lavori che hanno per oggetto prestazioni intellettuali, come la progettazione di lavori, che non possono essere classificati in base ad un trattamento automatico, non sono oggetto di aste elettroniche.”
In altre parole, non può essere utilizzata l’asta per prestazioni intellettuali. Al contrario, l’asta può essere un ottimo strumento di negoziazione qualora vi siano mercati di lavori, servizi o forniture altamente concorrenziali e competitivi. In tal caso infatti l’asta permetterebbe alla stazione appaltante di massimizzare il proprio utile, tenuto conto che i concorrenti sono potenzialmente portati ad ribassare dinamicamente fino al punto di parità costi/margini.
Ultimo aspetto caratterizzante l’asta elettronica è quello della “segretezza” dei partecipanti fino alla conclusione del procedimento dinamico di asta.
Nelle aste elettroniche, a differenza delle procedure tradizionali cosiddette “a busta chiusa”, l’amministrazione deve garantire la segretezza dei nomi degli operatori economici che partecipano all’asta, posticipando gli obblighi di pubblicità e trasparenza all’aggiudicazione della procedura.
Ne consegue che il disciplinare di gara dovrà prevedere espressamente l’assenza di sedute pubbliche, ciò al fine di disincentivare potenziali azioni di coordinamento delle offerte tra i concorrenti che partecipano all’asta.
In conclusione, il RUP nella valutazione sulla procedura di gara da adottare, può tenere in considerazione anche questo strumento dinamico di negoziazione, soprattutto sulla base del mercato di riferimento.
Le aste sono infatti strategicamente consigliate in settori merceologici caratterizzati da elementi di standardizzazione associata a volatilità dei prezzi, come ad esempio i settori delle materie prime di edilizia o dell’agroalimentare o nei settori di energia (gas, elettricità, metano).
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