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23 Giugno 2023

L’ANCI si è espresso circa la riprogrammazione del PNRR

L’ANCI si è espresso circa la riprogrammazione del PNRR

Attraverso il documento “Il PNRR di Comuni e Città Metropolitane: lo stato di attuazione e le proposte di ANCI” (link), consegnato la scorsa settimana alla task force della Commissione Europea, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) si è espressa circa l’eventuale riprogrammazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). 

I Comuni sono un soggetto fondamentale per il PNRR: come noto, infatti, le Amministrazioni comunali sono soggetti attuatori per un ammontare di risorse del Piano pari a circa 40 miliardi di euro, distribuiti tra 41 investimenti PNRR, sparsi in 9 componenti, e 4 investimenti del Fondo Complementare.

I dati della Ragioneria di Stato, inoltre, mettono in evidenza come più della metà (54%) dei Comuni coinvolti nell’attuazione dei progetti PNRR si trovi nel Mezzogiorno. È quindi evidente come il contributo dei Comuni al rispetto del vincolo di destinazione del 40% delle risorse PNRR al sud è fondamentale.

I sindaci nel loro comunicato hanno voluto essere chiarissimi, affermando: “Lo stato di attuazione del PNRR sta vedendo uno sforzo eccezionale da parte dei Comuni, che hanno fin qui rispettato tutte le scadenze e centrato tutti gli obiettivi ad essi assegnati”. Infatti, si legge nel documento, “Dopo aver risposto nei tempi a circa 40 avvisi pubblici e proceduto con i convenzionamenti, i Comuni sono adesso nella fase di attuazione dei progetti”

Il dato di aprile 2023 parla di 41.000 le gare bandite dalle Amministrazioni comunali nell’ambito dei progetti PNRR.

Viene menzionato l’importante apporto dell’agenzia Invitalia, che – a seguito di un accordo sancito con ANCI e su incarico delle Amministrazioni Titolari dei bandi PNRR – ha fornito supporto a Comuni e Città Metropolitane per l’aggiudicazione dei lavori tramite la stipula di accordi quadro nazionali. Ciò ha indubbiamente contribuito a facilitare e velocizzare l’attuazione di alcuni importanti investimenti, tra cui il PINQUA (Programma Nazionale per la Qualità dell’Abitare), i Piani Urbani Integrati, il Piano per Asili Nido e Scuole dell’Infanzia, etc.

L’analisi dello stato di attuazione del Piano da parte di ANCI nella prospettiva di una sua parziale revisione, pertanto, non prevederebbe ritardi o criticità tali da giustificare l’ipotesi di una sua riprogrammazione. 

Nella comunicazione, ANCI segnala la disponibilità di un ampio parco progetti che i Comuni hanno presentato in risposta agli avvisi PNRR e che non sono stati fin qui finanziati per l’esaurimento delle risorse. L’eventuale riprogrammazione, pertanto, dovrebbe contemplare un eventuale scorrimento delle graduatorie esistenti, ancora ricche di proposte ammissibili ma lasciate scoperte dai fondi comunitari.

Nonostante questo risultato positivo di fondo, ANCI sottolinea anche alcune criticità ed osservazioni. Le più importanti, forse, sono le accuse volte a Ministeri e Regioni: di aver lasciato soli i piccoli Comuni che si sono visti assegnare somme importanti per i progetti del Bando Borghi, per un totale di 1,02 miliardi di euro, dei ritardi (9-12 mesi) delle graduatorie dei finanziamenti per gli impianti di gestione dei rifiuti e per quelle degli asili nido. 

Sussistono poi diversi problemi trasversali a tutto il Piano. Ad esempio sulle anticipazioni, su cui non risulta ancora garantita la necessaria fluidità del sistema, qualora il soggetto attuatore richieda più del 10%. Altre criticità riguarderebbero la tempestività dei pagamenti e il funzionamento della Piattaforma REGIS per la rendicontazione delle spese, in quanto in molti casi le Amministrazioni Titolari non hanno inserito i dati necessari per la rendicontazione da parte dei Comuni o hanno inserito dati errati.   

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