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01 Marzo 2024
La Commissione Europea presenta la Mid-Term Evalutation del Recovery and Resilience Facility: Italia prima per traguardi raggiunti
Lo scorso 21 febbraio, la Commissione Europea ha presentato la valutazione intermedia (Mid-Term Evalutation, link) circa i risultati fin ora raggiunti dal Recovery and Resilience Facility (RRF), lo strumento di ripresa dell’UE al centro del piano Next Generation EU (NGEU).
In tal senso si è espressa anche la Presidente Ursula Von Der Leyen, che ha affermato: “Abbiamo istituito il piano di ripresa Next Generation EU da 800 miliardi di euro come risposta potente alle ricadute economiche e sociali della pandemia. A tre anni dalla sua esistenza, il Next Generation EU continua a sostenere la ripresa e a promuovere cambiamenti positivi in tutta l’UE. Abbiamo visto finanziamenti per progetti di efficienza energetica, energie rinnovabili e digitalizzazione come mai prima d’ora. Il nostro piano ha aiutato i giovani ad acquisire le competenze di cui hanno bisogno e ha contribuito a far crescere il settore a zero emissioni nette. Con una combinazione unica di riforme e investimenti, Next Generation EU sta affrontando le sfide nazionali e accelerando le nostre priorità comuni per un’UE verde, inclusiva, digitale, resiliente e competitiva. La valutazione intermedia odierna illustra questi risultati e apre la strada al 2026”.
Quello che emerge dalla recente valutazione è che gli Stati membri stanno portando avanti il rispettivo programma di riforme e investimenti: alla fine del 2023, la Commissione aveva valutato come raggiunti in modo soddisfacente oltre 1.150 tra milestone e target.
Ciò si è tradotto in cambiamenti positivi e in risultati tangibili. Ad esempio, si stima che sono stati risparmiati oltre 28 milioni di MWh di consumo energetico, che oltre 5,6 milioni di famiglie in più hanno accesso internet tramite reti ad alta velocità e che quasi 9 milioni di persone hanno beneficiato di misure di prevenzione contro i disastri legati al clima quali inondazioni o incendi.
In questo contesto, l’Italia risulterebbe prima in Europa per obiettivi raggiunti nell’ambito del suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con ben 178 obiettivi completati su un totale di 527. Seguono Spagna (con 121 obiettivi raggiunti su 416) e la Croazia (con 104 obiettivi raggiunti su 372).
Al riguardo si è subito espresso il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto: “Esprimo grande soddisfazione per quanto emerso sull’Italia dalla valutazione di medio termine sul PNRR pubblicata dalla Commissione Europea […] conferma che l’attuazione del PNRR italiano va avanti con grande efficacia e rapidità e che l’Italia è prima in Europa per obiettivi, riforme e investimenti realizzati”. Inoltre, secondo il Ministro si tratta di “un riconoscimento molto importante del lavoro di squadra fatto finora, anche perché frutto di una valutazione affidata dalla Commissione ad un consorzio scientifico indipendente e di gran prestigio”.
Altro dato positivo è il fatto che l’Italia è attualmente l’unico Paese ad aver incassato già quattro rate del proprio PNRR, contro le tre di Grecia, Spagna e Portogallo, le tre nazioni che seguono in classifica.
Nonostante i dati sembrino assolutamente incoraggianti, come nota Pagella Politica, vanno fatte alcune osservazioni. Infatti, l’Italia è il Paese che ha concordato il numero maggiore di obiettivi e traguardi.
Lo stesso discorso vale per le rate: non tutti i Paesi, infatti, hanno concordato con l’UE l’erogazione dei fondi tramite dieci rate.
In altre parole, fare classifiche tra i Paesi ha senso fino a un certo punto, considerando – ad esempio – che le risorse del PNRR sono pari a circa l’11% del PIL italiano, mentre quello tedesco sono allo 0,7% del PIL nazionale.
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