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25 Febbraio 2022
Intelligenza Artificiale: la nuova frontiera degli acquisti pubblici?
La tecnologia può giocare un ruolo chiave nella modernizzazione del settore pubblico, visti i suoi molteplici ambiti di applicazione, tra cui spicca quello del procurement. Numerosi sono i benefici derivanti dall’innovazione, ma non mancano rischi e criticità
Per Intelligenza Artificiale (in breve, IA) si intende formalmente l’insieme delle tecnologie che mirano a riprodurre o superare abilità che richiederebbero “intelligenza” se fossero gli esseri umani ad eseguirle. Esempi includono, a titolo non esaustivo: apprendimento e adattamento; comprensione sensoriale e interazione; ragionamento e pianificazione; ottimizzazione delle procedure e dei parametri; autonomia e creatività. L’IA può inoltre essere definita come la capacità di interpretare correttamente i dati esterni, apprendere da essi e utilizzare tali scoperte per raggiungere specifici obiettivi.
Ciò risulta praticabile soltanto se si ha a disposizione un grande pool di dati e un algoritmo efficiente, ma il risultato è un notevole miglioramento in termini di produttività ed affidabilità.
Una volta chiarito il concetto di IA, risulta semplice immaginare come il suo utilizzo possa avere innumerevoli benefici in qualsiasi settore economico, a partire da quello pubblico.
L’IA ha infatti il potenziale di migliorare notevolmente l’azione governativa e le risposte alle esigenze dei cittadini in modi molto innovativi, che spaziano dalla gestione del traffico all’assistenza sanitaria, dall’elaborazione di moduli fiscali all’innovazione in termini di procurement.
Tra questi ricordiamo:
- Analisi e valutazione: identificare pattern specifici all’interno della grande massa di dati a disposizione e prevedere tendenze future. Può essere utilizzata per verificare accuratezza e correttezza delle informazioni nelle piattaforme di procurement e monitorare i flussi utenti.
- Categorizzazione della spesa pubblica: agevolare visibilità e comprensione di come le PA allocano il proprio bilancio, al fine di prevenire irregolarità ed efficientare il processo.
- Identificare la corruzione: l’IA può giocare un ruolo fondamentale nell’identificare fenomeni di corruzione nei processi di appalti, rivelando anche in questo caso schemi troppo complessi per essere compresi degli esseri umani senza l’assistenza di una macchina.
- Preparazione e gestione del contratto: in questo ambito l’IA può essere utilizzata per garantire che le organizzazioni mantengano coerenza di termini e condizioni d’uso in tutti i loro contratti e per velocizzare attività manuali – dall’individuazione dei requisiti, alla creazione e approvazione dei contratti, al loro eventuale rinnovo.
- Chatbot: questi strumenti, che utilizzano tecnologie IA, offrono agli utenti un’esperienza di conversazione che imita la comunicazione naturale. Nel processo di acquisto, sono utili per gestire le domande degli utenti, liberando tempo prezioso ai dipendenti per altre attività.
Di contro ai benefici menzionati, tuttavia, è bene anche ricordare come le tecnologie IA suscitino alcune preoccupazioni circa possibili minacce di breve e lungo termine. Rischi che possono essere sia di natura intenzionale, come le fake news o i crimini informatici, ma anche non intenzionali o “sistemici”, come nel caso della perdita di posti di lavoro dovuta all’automazione.
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Questi rischi segnalano la necessità di adottare una governance corretta per garantire la sicurezza delle tecnologie.
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Una prima soluzione è riposta nei regolamenti e nelle leggi, ad esempio rendendo illegale l’utilizzo improprio dell’IA attraverso l’introduzione di tutele ad hoc sulla privacy.
Questo tipo di rimedio è sicuramente necessario, ma non sempre sufficiente ad arginare i rischi. Infatti, è molto difficile da parte dei regolatori scrivere una normativa adeguata sull’utilizzo dell’IA in questo essa richiede una conoscenza dettagliata e approfondita della tecnologia.
Un secondo rimedio consiste nel migliorare la sicurezza delle tecnologie lato sviluppatori, ad esempio affrontando tecnicalità di progettazione, monitoraggio e funzionamento e sottoponendo l’IA a regolari controlli, limitando conseguentemente incidenti o conseguenze non intenzionali.
In terzo, e ultimo, luogo, i rischi IA possono e devono essere affrontati con l’adozione e l’aderenza a principi etici e linee guida per lo sviluppo e l’utilizzo di queste tecnologie.
Nasce così il concetto di Etica dell’IA, un insieme di valori, principi e tecniche che impiegano standard ampiamente accettati per guidare la condotta morale nello sviluppo e utilizzo delle tecnologie.
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