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05 Luglio 2024
Il rilievo della UNI/PdR 125:2022
La parità di genere, o gender equality, è un concetto di grande importanza nella società moderna.
Secondo le Nazioni Unite la parità tra uomini e donne consente di rispettare i diritti umani senza alcuna distinzione, contribuendo e facilitando un maggior sviluppo economico nonché il progresso sociale, culturale e politico. E ancora, secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), l’equilibrio tra i generi consente a tutte le persone di sviluppare le proprie capacità personali e di fare scelte di vita senza essere limitate da stereotipi.
Nel settembre 2015, i governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, tra cui l’Italia, hanno sottoscritto l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che comprende 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG).
Tra questi obiettivi, il Goal n. 5 si concentra sull’uguaglianza di genere e sull’empowerment di tutte le donne e le ragazze.
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In questo contesto, l’Italia ha promosso numerosi interventi per sostenere la parità di genere.
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L’Italia ha adottato la Strategia Nazionale per la Parità di Genere 2021-2026, in linea con l’Agenda ONU 2030 e con la Strategia di Parità di Genere adottata dalla Commissione Europea nel marzo 2020.
Questa strategia mira a rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena partecipazione delle donne all’organizzazione politica, economica e sociale, con l’obiettivo di incrementare di cinque punti la classifica dell’Indice sull’uguaglianza di genere elaborato dall’EIGE entro il 2026.
Con la Legge 5 novembre 2021, n. 162 (nota anche come Legge Gribaudo) è stato introdotto l’articolo 46-bis nel Codice delle Pari Opportunità (D. Lgs. n. 198/2006), istituendo la Certificazione della Parità di Genere, parte della Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), denominata “Inclusione e Coesione“, volta a promuovere l’occupazione femminile e ridurre le disuguaglianze di genere.
Una delle componenti chiave di questa Missione è stata proprio l’introduzione di un sistema nazionale di Certificazione della Parità di Genere – la UNI/PdR 125:2022 pubblicata il 16 marzo 2022 dall’Ente Nazionale di Normazione – che incoraggia le aziende ad adottare politiche e pratiche volte a migliorare l’uguaglianza di genere.
Infatti, la UNI/PdR 125:2022 definisce le linee guida per un sistema di gestione della parità di genere nelle organizzazioni, basato su indicatori chiave di prestazione (KPI). Questi KPI riguardano vari ambiti, come le opportunità di crescita professionale, la parità salariale, la gestione delle differenze di genere e la tutela della maternità.
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L’obiettivo è creare un quadro di riferimento che le organizzazioni possono adottare per promuovere politiche di uguaglianza di genere in modo misurabile e certificabile.
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Essa attesta le politiche adottate dalle aziende per ridurre il divario di genere in vari ambiti, tra cui le opportunità di crescita in azienda, la parità salariale a parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere e la tutela della maternità.
Queste linee guida sono state basate sulla UNI ISO 30415:2021 (Diversity and Inclusion) e includono specifici indicatori KPI per misurare le azioni volte a promuovere e tutelare la diversità e le pari opportunità sul posto di lavoro.
Le imprese che ottengono la Certificazione per la parità di genere possono beneficiare di numerosi vantaggi.
Tra questi vi è uno sgravio contributivo fino a 50 mila euro annui, un punteggio premiale per la concessione di aiuti di Stato e/o finanziamenti pubblici, un migliore posizionamento nei bandi per l’acquisizione di servizi e forniture, maggiore trasparenza per gli stakeholder, e un miglioramento dell’immagine aziendale e reputazionale.
Inoltre, l’implementazione di un percorso di sostenibilità in linea con il Goal n. 5 dei 17 SDG promuove un ambiente di lavoro più inclusivo e paritario.
A due anni dalla pubblicazione, la Certificazione è già una delle più richieste, con una domanda in forte aumento. I dati di Accredia, l’Ente italiano di accreditamento, mostrano che quasi 12mila siti aziendali hanno ottenuto la Certificazione del Sistema di Gestione per la Parità di Genere, e 51 organismi sono accreditati per certificare secondo lo schema UNI/PdR 125:2022.
Per le piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono una parte essenziale del tessuto produttivo italiano, sono stati stanziati contributi specifici nella Missione 5 del PNRR per accompagnarle verso la Certificazione.
Questi contributi includono servizi di assistenza tecnica e certificazione, con l’obiettivo di supportare le PMI nell’adozione di politiche di parità di genere, con scadenza a dicembre 2024.
Per altro verso, vi è da dire che la parità di genere non è solo una questione di giustizia sociale, ma è anche riconosciuta come un fattore chiave per la crescita economica sostenibile.
Secondo uno studio dell’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE), la parità di genere potrebbe portare a un aumento del PIL pro capite dell’Unione Europea compreso tra il 6,1% e il 9,6% entro il 2050.
Quindi, l’introduzione della Certificazione della Parità di Genere rappresenta un passo fondamentale per promuovere un cambiamento culturale significativo in Italia. Essa permette di garantire pari opportunità tra uomini e donne, favorendo una piena partecipazione delle donne alla vita economica e sociale del Paese.
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