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20 Maggio 2022

I Recovery Plan dei paesi europei: opportunità per le imprese italiane

Non soltanto il PNRR nazionale. Il recovery fund europeo offre numerose opportunità al tessuto produttivo italiano, anche al di fuori dei confini nazionali. Un documento pubblicato questa settimana dal MAECI descrive i piani degli altri stati europei, evidenziando le nicchie di mercato aggredibili dalle nostre imprese.

I Recovery Plan dei paesi europei: opportunità per le imprese italiane

Il documento, I PNRR degli altri Paesi UE: opportunità per le imprese italiane, a cura della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), sintetizza e organizza informazioni e dati raccolti grazie ad un’attiva collaborazione del Ministero con la propria rete diplomatica, realizzando una puntuale ricognizione dei progetti che gli altri paesi UE intendono realizzare nell’ambito del Recovery Fund.

Scopo dell’iniziativa è quello di fornire alle aziende italiane un quadro di insieme – agile e immediato – delle progettualità e delle opportunità ad esse connesse previste dai Piani degli altri stati, colmando quindi quel gap informativo che spesso affigge il nostro tessuto produttivo e, specialmente, le PMI, seppur esse siano spesso in possesso di tutte le competenze ed expertise per concorrere in modo competitivo anche all’estero.

L’elaborato finale del MAECI è una guida che traccia una precisa disamina sia dei 21 Piani nazionali già approvati sia dei 5 (Bulgaria, Paesi Bassi, Polonia, Svezia e Ungheria) che ancora attendono il via libera di Bruxelles.

I Piani rappresentano un’opportunità senza precedenti per le imprese italiane di consolidare il proprio sviluppo al di fuori dei confini nazionali, grazie alla possibilità di partecipare a importanti e diversificate progettualità, che spaziano dall’efficientamento energetico degli edifici all’ammodernamento delle infrastrutture, dalla produzione di energia verde alla mobilità sostenibile, dalla fornitura di beni alla digitalizzazione di imprese e PA.

Per ognuno degli Stati Membri, la guida del MAECI traccia le informazioni generali e di governance, i settori prioritari perseguiti da ciascun Piano, le opportunità per le imprese italiane e una tabella di dettaglio dei principali stanziamenti previsti, con indicazioni dell’area o progetto di investimento e relativo importo.

A titolo esemplificativo, riportiamo qualche informazione di sintesi riguardo ai cinque Piani più importanti – in termini di valore complessivo – dopo quello italiano:

  • Spagna
  • Francia
  • Grecia
  • Romania
  • Germania

SPAGNA

Il Piano spagnolo, di durata triennale, ammonta a €69,5 miliardi di cui circa: il 40% dedicato alla transizione verde mentre il 29% a quella digitale. Tra i settori di potenziale interesse per le imprese italiane vi sono innanzitutto lo sviluppo dell’idrogeno rinnovabile (€1,6 miliardi) e la trasformazione digitale (€4 miliardi) soprattutto con riferimento alla creazione di reti 5G, allo sviluppo di intelligenza artificiale e alla digitalizzazione in specifici settori quali il turismo, la moda e la sanità.

Secondo la guida del MAECI, le possibilità che si svilupperanno nell’ambito del Piano spagnolo potrebbero riguardare in primo luogo le aziende italiane già presenti in Spagna, attive in settori quali quello energetico, sanitario e della mobilità.

FRANCIA

Con un ammontare pari a €39,4 miliardi, il Piano francese si inserisce all’interno del programma “France Relance” da €100 miliardi lanciato a settembre 2020 e già in fase di attuazione.

Alla voce ecologica sono attribuiti oltre la metà dei fondi con iniziative che spaziano dall’efficientamento energetico dell’edilizia alla decarbonizzazione dell’industria, dal sostegno all’acquisto di veicoli a basse emissioni agli investimenti in economia circolare gestiti dall’Agenzia per l’Ambiente e la Gestione dell’Energia.

Altre voci di interesse per le aziende italiane riguardano la transizione digitale e la diffusione sul territorio della banda ultra-larga.

Il governo francese ha istituito un apposito sito web rivolto sia alle imprese che ai cittadini al fine di assicurare adeguata pubblicità alle opportunità previste dal Piano.

GRECIA

Chiamato “Greece 2.0”, il Piano greco si articola in 106 piani di investimento e 68 riforme per €30,5 miliardi complessivi.

La maggior parte dei progetti sarà gestita tramite gara pubblica e, in aggiunta al già esistente portale nazionale degli appalti, è stato creato un apposito sito internet dove saranno pubblicati progressivamente avvisi e notizie.

I settori che offrono le maggiori opportunità per le imprese italiane riguardano principalmente tematiche ecologiche.

Obiettivi, infatti, sono la maggior efficienza energetica e lo sviluppo dell’economia circolare grazie a grandi progetti infrastrutturali, come l’interconnessione delle isole alla terraferma, o a progetti puntuali quali l’efficientamento degli edifici di edilizia residenziale e l’installazione capillare di contatori energetici.

Altre tematiche includono il miglioramento della connettività del paese mediante la creazione di nuove tratte autostradali, investimenti nel settore ferroviario e la digitalizzazione del paese, soprattutto grazie all’installazione della fibra ottica e di corridoi 5G.

ROMANIA

Il Piano romeno, che ammonta a €29,2 miliardi, è molto simile nella sua struttura a quello italiano e, come il nostro, è articolato su sei pilastri – transizione verde, trasformazione digitale, sostenibilità e inclusione sociale, coesione sociale e territoriale, sanità e educazione.

Le migliori opportunità per le imprese italiane riguardano il settore delle infrastrutture, a cominciare dalla realizzazione di numerose tratte autostradali e dall’ammodernamento delle linee ferroviarie, ma anche la transizione verde e il settore sanitario dal momento che la Romania vuole, attraverso queste risorse comunitarie, realizzare numerose strutture ospedaliere.

Per garantire maggiore pubblicità alle iniziative, è stata lanciata una piattaforma ad hoc e, per facilitare e ridurre le tempistiche delle procedure relative al Recovery Fund, il governo ha approvato la Strategia Nazionale Anticorruzione 2021-2025 e ha rivisto la legge degli appalti pubblici.

GERMANIA

Il PNRR tedesco ha un valore complessivo di €25,6 miliardi e prevede che i fondi siano destinati in maniera preponderante nella transizione digitale (il 52%) e a quella green (42%).

A differenza degli altri Piani qui presentati, secondo la valutazione della Farnesina, una partecipazione delle aziende italiane ai progetti tedeschi appare più complessa: in linea di massima, solo le aziende più strutturate e già avvezze alla partecipazione a gare internazionali, in possesso di credenziali riconosciute ed eventualmente già presenti sul territorio, hanno concrete possibilità di vincere la concorrenza di aziende tedesche.

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