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08 Luglio 2022
Eventi sostenibili
Per la prima volta nella storia del calcio il prossimo mondiale verrà disputato durante le mensilità invernali e non in quelle estive e purtroppo senza la partecipazione della nazionale azzurra.
Oltre a queste due circostanze, è interessante rilevare le posizioni assunte dalla Fifa e da Qatar 2022 rispetto al tema della sostenibilità nell’organizzazione della competizione internazionale.
Difatti, negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione da parte delle organizzazioni sportive e dei relativi ministeri per una promozione della sostenibilità negli eventi sportivi, artistici, musicali, culturali e nei diversi settori di interesse.
Quest’anno Jovanotti – fortemente criticato nel 2019 per l’inquinamento prodotto nel suo tour “Jova beach party” – ha deciso in occasione dell’omonimo tour del 2022 di stringere accordo con il WWF per il progetto “Ri-Party-Amo”, raccogliendo già 3 milioni di euro di donazioni per la pulizia delle spiagge, progetti di ricostruzione naturale nonché per attività di educazione universitaria e liceale.
Ed ancora Elisa recentemente ha rilasciato una intervista su venerdì di Repubblica nella quale evidenziava l’importanza di organizzare tour sostenibili, dando importanza non solo al puro entertainment ma anche a fattori chiave della sostenibilità, quali aspetti sociali ed ambientali.
Ad ogni modo, nonostante l’impegno profuso dai pochi e i vari progetti avviati, la macchina degli eventi è capace di inquinare ed emettere alte quantità di C02 nell’atmosfera sia per cause dirette che indirette, oltre a provocare una massiccia quantità di rifiuti.
Peraltro, gli eventi dichiarati sostenibili o come tali, vengono spesso qualificati come vero e proprio “greenwashing”, poiché ideati in realtà solo per ricavare maggiori profitti in termini di visibilità e credibilità.
Difatti per i mondiali 2022, la Fifa ha stimato che l’evento genererà 3,6 milioni di tonnellate di CO2, considerando le emissioni dirette e indirette degli alloggi, della costruzione delle infrastrutture e dei viaggi. Per l’effetto la Federazione ha messo in atto una strategia di sostenibilità, cercando di limitare al massimo l’impatto ambientale attraverso l’acquisto di crediti di carbonio per compensare le emissioni, soluzioni tecnologiche innovative per l’efficientamento energetico ed il fabbisogno ed i consumi degli impianti, nonché una gestione dei rifiuti e delle risorse idriche.
Ed infine, scegliendo di edificare 9 stadi in un raggio di 50 km per contenere gli spostamenti.
Il tutto dichiarando – per la prima volta – un mondiale a impatto zero.
Invece, da un altro autorevole punto di vista, secondo uno studio di Carbon market watch le emissioni dei mondiali Qatar 2022, in programma a novembre, supereranno di otto volte quelle immesse in atmosfera dall’Islanda nel corso di una annualità.
Difatti, secondo Carbon market watch le immissioni in atmosfera sono stimate in almeno 1,6 milioni di tonnellate di CO2 per la sola edificazione degli stadi contro lo 0.2 MtCO2e stimato dalla Federazione.
Dunque, in base a dette previsioni, al fine di creare, gestire e monitorare un evento come Qatar 2022 in ottica di sostenibilità e riuscire ad essere impatto 0, bisognerà certamente divenire maggiormente trasparenti – anche nelle stime e nelle comunicazioni dei dati – al fine di collaborare e dialogare con tutti gli stakeholder (esterni e le catene di fornitori) nonché concreti ed efficaci nella pianificazione della strategia.
Di certo sino ad ora Qatar 2022 si sta rivelando carente dal punto di vista della sostenibilità sociale in relazione ai diritti umani dei dei lavoratori, come dalle forti polemiche accese sulle condizioni degli operai stranieri impiegati nei cantieri nonché sul numero di decessi avvenuti durante i lavori.
Secondo il United Nations Environment Programme – UNEP 2009 per evento sostenibile si deve intendere qualsiasi evento “ideato, pianificato e realizzato in modo da minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente e da lasciare un’eredità positiva alla comunità che lo ospita”.
A livello internazionale già da tempo è stata sviluppata la norma ISO 20121 per la gestione, progettazione e realizzazione di eventi in chiave sostenibile.
Secondo lo standard UNI ISO 20121:2013 dovranno essere considerati aspetti:
- Ambientali – Conservazione delle risorse, riduzione delle emissioni in atmosfera, biodiversità e conservazione della natura.
- Sociali – Tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, parità tra uomo e donna e diritti delle popolazioni del luogo.
- Economici – Innovazione e Commercio equo e solidale.
Già da tempo le organizzazioni, come le Olimpiadi tra cui anche Milano-Cortina 2026, hanno adottato lo standard ISO 20121 per la gestione degli eventi, anche prevedendo la compensazione delle emissioni – relative alle attività inquinanti per propria natura e non sostituibili od eliminabili – mediante l’acquisto di crediti di carbonio sul mercato volontario.
Di certo, con le olimpiadi invernali 2026 di Milano-Cortina la “sfida verde” sarà senza dubbio da tenere in considerazione alla pari della buona riuscita ed organizzazione degli eventi.
Il tema della sostenibilità deve diventare fattore centrale in tutti i settori delle attività umane, senza tralasciare quelle occasionali come gli eventi, poiché capaci di generare nel breve periodo enormi danni ambientali.
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