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15 Settembre 2023

Equo compenso e Codice degli Appalti: l’intervento dell’ANAC

Equo compenso e Codice degli Appalti: l’intervento dell’ANAC

Con atto del Presidente del 27 giugno 2023, l’ANAC risponde alle richieste di chiarimento  sull’applicabilità del principio dell’equo compenso nella formulazione delle offerte per le procedure ad evidenza pubblica di servizi di ingegneria e architettura (c.d. SIA).

In particolare, le criticità sollevate concernono la possibilità per le stazioni appaltanti di richiedere, nelle procedure SIA, un ribasso sull’importo posto a base di gara, alla luce della recente normativa sull’ equo compenso di cui alla Legge n. 49 del 2023 e della disposizione di cui all’art. 41 comma 15 del D. Lgs. 36/2023 (nuovo codice appalti) che prevede espressamente il rispetto del principio richiamato.

L’Allegato I.13 al Codice, a cui lo stesso comma 15 rinvia, indica le modalità di determinazione dei corrispettivi per le fasi progettuali da porre a base degli affidamenti dei servizi di ingegneria e architettura: tale corrispettivo si calcola mediante attualizzazione del quadro tariffario di cui alla tabella Z-2 del decreto del Ministro della giustizia 17 giugno 2016. 

Sono possibili tre letture del combinato disposto delle disposizioni sulle tariffe professionali contenute nel Codice e nella legge n. 49 del 2023:

  1. le tariffe indicate rappresentano i valori massimi di aggiudicazione, pertanto ribassabili in sede di offerta economica;
  2. le tariffe indicate rappresentano parametri non derogabili verso il basso in quanto espressione dell’equo compenso. Secondo questa lettura le procedure dovrebbero essere aggiudicate unicamente sulla base dell’offerta tecnica e, quindi, mantenendo il prezzo fisso. 
  3. sono ribassabili solo le spese generali che rappresentano una quota delle tariffe professionali. La restante quota non sarebbe soggetta a ribasso in gara. 

Tali impostazioni, seppur da ritenersi tutte e tre compatibili con il dato normativo, presentano possibili criticità. 

Aderendo alla prima soluzione si corre il rischio di vanificare il principio dell’equo compenso, soprattutto se per “equo” si intende il compenso così come determinato dalle tabelle ministeriali.

D’altro canto, considerare i corrispettivi a base di gara non ribassabili, così come prevedono la seconda e terza soluzione, comporta il rischio di un aumento di costi per la p.a., svuotando di fatto la concorrenza.

Da quanto sin ora esposto emerge la necessità di chiarire definitivamente l’ambito di applicazione del principio dell’equo compenso nelle procedure di affidamento di SIA e di fornire un indirizzo univoco alle stazioni appaltanti. 

Sulla scorta di tali esigente, l’ANAC rimette la questione alla Cabina di Regia presso la Presidenza del Consiglio. Si attendono quindi i prossimi sviluppi.

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