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24 Maggio 2024

Digitalizzazione degli appalti: l’analisi di ANAC dopo i primi quattro mesi

Digitalizzazione degli appalti: l’analisi di ANAC dopo i primi quattro mesi

Il 2024 ha segnato una svolta per la gestione degli appalti pubblici in Italia, grazie all’implementazione del D. Lgs. 36/2023, che ha introdotto la digitalizzazione delle procedure.

Secondo il nuovo report di ANAC, Il bilancio dei primi quattro mesi dall’entrata in vigore della digitalizzazione degli appalti è estremamente positivo e rappresenta un importante passo avanti verso la modernizzazione e l’efficienza della Pubblica Amministrazione.

Dal 1° gennaio, sono state avviate oltre 1.650.000 procedure di gara, per un valore complessivo superiore a 100 miliardi di euro. Al 1° maggio le Stazioni Appaltanti qualificate sono 4.353, di cui 545 sono Centrali di Committenza, ossia Enti che gestiscono procedure per Amministrazioni più piccole o non qualificate. Le Amministrazioni convenzionate a Centrali di Committenza sono 8.630. Inoltre, delle Stazioni Appaltanti qualificate, di cui 675 hanno raggiunto il massimo punteggio (ossia, possono disporre gare per servizi e forniture senza limiti di importo). 

Questi risultati sono indicativi del fatto che un gran numero di Amministrazioni ha rapidamente adottato e implementato le nuove tecnologie.

Uno dei pilastri della digitalizzazione è rappresentato dalla Piattaforma dei Contratti Pubblici gestita da ANAC, che conta 60 piattaforme digitali interoperabili attraverso cui le Amministrazioni possono svolgere le gare secondo le prescrizioni del D. Lgs. 36/2023.

Positivi anche i giudizi in merito al Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE), che permette alle Stazioni Appaltanti di consultare i documenti attestanti il possesso dei requisiti di partecipazione con l’inserimento da parte degli operatori soltanto una volta a sistema della documentazione necessaria.

Nel report, l’Autorità sottolinea il suo ruolo cruciale in questa fase iniziale di digitalizzazione dei contratti, anche grazie all’adozione di forme di consultazioni innovative e al coinvolgimento di stakeholders chiave (Consip, Invitalia, Itaca, MIT, AGID e DTD). 

ANAC ha affrontato diverse problematiche, fornendo soluzioni a fronte delle richieste provenienti dal mercato e dalle Amministrazioni, ad esempio mettendo a disposizione un’interfaccia web per gli affidamenti di importo inferiore a 5.000 euro. 

Infine, nonostante il bilancio sia al momento positivo e rappresenti un importante passo in avanti verso la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, ANAC ricorda come sia necessaria anche una rivoluzione culturale.

Permangono infatti alcune lacune sulle capacità delle Amministrazioni ad utilizzare appieno tale mole di dati.

Sarà quindi fondamentale investire sulla formazione del personale, in stretta sinergia con le imprese private.  

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