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20 Ottobre 2023
Bando “Imprese Borghi”: ben 4.381 le candidature ricevute da Invitalia
Secondo i dati Invitalia, sono state 4.381 le micro, piccole e medie imprese che, in forma singola o aggregata ed entro il termine fissato per lo scorso 29 settembre 2023, hanno presentato domanda all’Avviso Pubblico “Imprese Borghi” bandito dal Ministero della Cultura, finalizzato a sostenere le attività economiche dei 294 Comuni assegnatari delle risorse per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono o già abbandonati, per un totale di oltre 367 milioni di euro di investimenti richiesti.
Situazione che vede quindi più richieste che fondi disponibili, dal momento che la misura finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) vanta una dotazione di 188 milioni di euro, che saranno destinati alle imprese vincitrici per promuovere i propri progetti imprenditoriali nel campo delle attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agro-alimentari e artigianali volti a rilanciare le economie locali, valorizzandone i prodotti, i saperi e le tecniche.
I progetti presentati, infatti, hanno l’obiettivo di promuovere in modo innovativo la rigenerazione dei piccoli Comuni, potenziandone l’offerta dei servizi – sia per la popolazione residente che per i turisti – e stimolandone la sostenibilità ambientale, proponendo progetti attenti alla riduzione delle emissioni inquinanti, alla riduzione dei consumi, allo smaltimento dei rifiuti e alle soluzioni di economia circolare.
Sono previsti contributi a fondo perduto, nel rispetto del Regolamento De Minimis, per un importo massimo concedibile pari a €75.000,00 e fino alla misura massima del 90% delle spese ammissibili. Tale percentuale può essere incrementata al 100% delle spese nel caso di: a) nuove imprese da costituirsi a seguito del provvedimento di concessione del contributo; b) imprese già costituite a prevalente titolarità giovanile e/o femminile.
L’enorme successo del Bando, sicuramente offre una concreta possibilità di ricreare nei piccoli borghi un tessuto economico articolato e integrato, che funga da volano per il loro ripopolamento e che dia rinnovata vitalità e mobilità alle compagini sociali, favorendone anche l’occupazione.
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La Regione più “virtuosa” è stata la Campania, con ben 620 richieste pervenute. Seguono il Lazio con 512 richieste, la Sicilia con 465, il Veneto con 353 e la Puglia con 342.
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L’importanza e il successo dell’iniziativa è stato anche sottolineato dalle parole del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha affermato: “Si tratta di una sfida per contribuire, insieme ai progetti di riqualificazione culturale e sociale già avviati, al rilancio economico dei piccoli borghi storici attraverso proposte imprenditoriali capaci di rispondere ai bisogni dei residenti, promuovere i servizi turistici, le attività culturali, creative e commerciali, la produzione agroalimentare e l’artigianato del territorio. I borghi storici costituiscono la spina dorsale del patrimonio culturale italiano, dove la millenaria interazione tra uomo e natura ha prodotto nella nostra nazione la massima armonia. Una bellezza ammirata in tutto il mondo, che è fondamentale alimentare per garantirne la tutela”.
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