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02 Febbraio 2024
ANCE: l’intelligenza artificiale nell’edilizia, potenziale impatto dirompente
Lo scorso 25 gennaio, in videoconferenza con la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, si è svolta un’audizione ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), in cui il Vice Presidente dell’Associazione, Massimo Angelo Deldossi, ha presentato i risultati di un’indagine conoscitiva circa l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (IA) nel campo dell’edilizia, uno dei settori più complessi vista la sua vasta filiera – che coinvolge diversi soggetti – e la forte presenza di manodopera.
L’indagine condotta ha mostrato innanzitutto i molteplici benefici che l’IA può portare al settore in tutte le sue fasi di attività, tra cui l’aumento di produttività, una migliore pianificazione, lo sviluppo di un comparto “industrializzato” e il miglioramento della sicurezza di cantiere.
Per quanto riguarda la pianificazione delle attività, l’IA potrebbe essere di supporto nel prevedere i tempi necessari al completamento delle diverse fasi di costruzione, la quantità di risorse necessarie e le principali criticità che potrebbero verificarsi in cantiere. Una migliore pianificazione è anche funzionale in ottica di sostenibilità e di transizione ecologica, riducendo gli sprechi e le inefficienze.
L’IA può anche contribuire all’efficientamento dei processi, ad esempio ottimizzando la catena di approvvigionamento e standardizzando la produzione in stabilimento (c.d. industrializzazione), cosa che comporta a cascata maggiore efficienza produttiva e una riduzione dei costi.
Infine, per quanto riguarda la sicurezza dei cantieri, l’IA – anche abbinata ad altre tecnologie, quali telecamere smart o laser scanner – può portare a sensibili miglioramenti in termini di prevenzione e riduzione degli incidenti. Ad esempio, sarà possibile identificare in partenza comportamenti “a rischio” o non conformi. Inoltre, automatizzando processi che comportano rischi significativi per la sicurezza, ad esempio le lavorazioni più faticose, sarà possibile ridurre situazioni di emergenza.
Tuttavia, per poter beneficiare di tali vantaggi, la transizione dovrà essere guidata da senso critico, ossia tenendo in considerazione i fattori umano ed etici, e non delegando incondizionatamente le attività alle macchine. In altre parole, ci si dovrà focalizzare non tanto sul funzionamento delle nuove tecnologie, quanto sulle modalità di integrazione con il lavoro umano con l’obiettivo ultimo di potenziarlo e non di penalizzarlo.
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Questo è il principio alla base della Rivoluzione 5.0.
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ANCE evidenzia come gli attuali trend del mercato del lavoro mostrano una scarsità di manodopera, dovuta soprattutto da un insufficiente ricambio generazionale. Sarebbero infatti circa 265.000 le risorse da reperire per far fronte alle sfide del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In questo senso, l’IA può essere utilizzata per sostenere la produttività del settore e mantenendolo attrattivo verso le nuove generazioni.
In chiusura, ANCE sottolinea l’importanza di prevedere piani di formazione sull’IA a tutti i livelli, sia in ambito accademico che aziendale, al fine di garantire sul mercato del lavoro un efficace matching tra domanda e offerta nonché per aggiornare (c.d. reskilling) le competenze digitali e sull’IA tra i lavoratori già impiegati e per evitare che tali conoscenze si segmentino progressivamente con l’avanzare dell’età.
Per avviare una strategia così ambiziosa, conclude ANCE, servirà un indirizzo da parte del Governo, compresi adeguati fondi ed incentivi per permettere un accesso equo e pervasivo dei percorsi formativi all’interno del tessuto economico. Sarà inoltre fondamentale sviluppare una piattaforma nazionale digitale delle costruzioni, che favorisca la crescita digitale dell’intera filiera edilizia.
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